Ma quando ci innamoriamo per la prima volta attorno ai 16 anni di quel ragazzino tra i banchi di scuola, quando attorno ai 22 promettiamo amore a quel ragazzo conosciuto al bar o talvolta su internet, quando ci innamoriamo dei nostri mariti tanto da sposarli e da volerci passare insieme il resto della nostra vita… Quando amiamo, ci pensiamo al sangue? La risposta è MAI.
Il sangue non conta quando ci si ama e anzi innamorarsi di una persona che ha il tuo stesso sangue come un cugino o un parente lontano è addirittura vietato, strano, fuori dalla normalità. Perché tutto questo dovrebbe cambiare con un figlio? Perché dovremmo amarlo solo se ha il nostro sangue? Perché è necessario per alcuni che abbia il proprio sangue?
Perché possiamo tranquillamente innamorarci di uno sconosciuto, di un estraneo, e non dovremmo innamorarci di un bambino che chiede amore?
Perché per amare un figlio è necessario che abbia il nostro sangue, che abbia gli occhi del papà e il sorriso della mamma, la loro altezza?
Io spero solo che mio figlio avrà la gentilezza di suo padre e la mia determinazione. Spero che imparerà a combattere le sue paure e a credere nei suoi sogni. Spero che troverà sempre un motivo per sorridere e che non si vergognerà mai di piangere. Occhi blu, marroni, pelle bianca, scura, basso, alto… che importa? L’unica cosa in cui ci deve assomigliare sarà il modo di amare, senza ma e senza se.
Piccolo mio, per quel che mi riguarda il tuo sangue sarà blu, perché sarai il principe dei nostri cuori.